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Guida alla coltivazione del peperoncino

Questa guida offre una panoramica generale sulla coltivazione del peperoncino, l’ideale per chi si affaccia per la prima volta a questo genere di coltivazione!

Per una corretta germinazione del peperoncino è indispensabile che la temperatura si mantenga stabilmente sopra i 18°, in genere la temperatura ideale è compresa tra i 25 e i 30°. Quindi non esiste un mese ideale per la semina… generalmente queste condizioni si presentano intorno al mese di marzo/aprile, ma questo dipende anzitutto dalla vostra posizione geografica.
Nel caso di climi particolarmente rigidi, è il caso di utilizzare una piccola serra o un germinatoio, nei primi stadi di crescita delle piantine.

È possibile effettuare la semina sia in recipiente che in piena terra, in ogni caso è buona norma non utilizzare nessun tipo di concime nel periodo della semina.
La maggior parte dei concimi in commercio infatti, se non ben dosata, rischierebbe di bruciare i germogli.
Nel caso in cui decidiate di seminare in recipiente (la scelta migliore dato che consente un maggior controllo delle germinazioni e delle piantine) vi consiglio di disinfettare
preventivamente i vasi (o bicchieri, o ancora vasetti dello yogurt) con una soluzione di acqua e varechina per uccidere eventuali funghi o parassiti.

Il terriccio ideale per la semina del peperoncino deve essere morbido e soffice per favorire la crescita radicale, e non necessita di particolari proprietà (il terriccio universale va benissimo).

È consigliabile anche utilizzare uno strato di argilla espansa sul fondo dei vasetti per ottimizzare il drenaggio ed evitare pericolosi ristagni d’acqua, che potrebbero portare a fenomeni di marcescenza radicale.

I semi vanno interrati per circa 4-5mm in profondità, quindi è necessario inumidire lo strato di terriccio: il metodo in assoluto migliore è quello di riempire un contenitore d’acqua ed immergervi i vasetti lasciando che l’acqua arrivi al massimo fino a metà vasetto, e facendo salire l’acqua per capillarità fino alla superficie.
In alternativa potete sempre innaffiare con metodo classico, stando sempre attenti a non disseminare i semi con troppa acqua.

Assicuratevi sempre che il terriccio sia umido (ma non bagnato!) e attendete circa 10-20 giorni (a seconda della cultivar possono esserne necessari anche 30) per vedere spuntare i primi germogli.

Dal momento in cui nelle piccole piante si schiudono i cotiledoni diventa fondamentale anche l’esposizione solare delle piante: è ideale un’esposizione parziale o non diretta, soprattutto nelle prime fasi di crescita della pianta, che vanno gradualmente esposte al pieno sole.

Non appena le piantine raggiungono un apparato radicale sviluppato che fascia l’intero vasetto è il caso di operare il rinvaso con conseguente concimazione.

È consigliabile di volta in volta travasare le piantine in vasi di diametro doppio rispetto ai precedenti, per garantire uno sviluppo radicale omogeneo.
Potrete concimare con prodotti specifici in vendita nei vivai (concimi NPK), ma molti prodotti di uso domestico come latte, uova, yogurt, cenere, e stallatico possono andar bene.
Anche durante la fase vegetativa assicuratevi che le piante non soffrano la mancanza d’acqua ma nemmeno l’abbondanza, che porterebbe a rischi di marcescenza e alla crescita di
funghi.

Il giallore delle foglie è un chiaro sintomo di troppa acqua!

Nel momento in cui la pianta ormai sviluppata comincerà a fiorire potrete effettuare una nuova concimazione e una piccola potatura: possono infatti essere recise le foglie che si trovano alla base del fusto e i rami che non hanno fruttificato.

A questo punto non vi resta che attendere la crescita e la maturazione dei frutti con le solite accortezze (non concimare e non innaffiare troppo), e quindi gustarvi i vostri
peperoncini.

Le piante di peperoncino saranno presto disponibili!

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